Professionisti, malattia e infortunio fanno scattare il rinvio delle scadenze

In caso di malattia, infortunio, parto prematuro, interruzione di gravidanza, decesso del libero professionista, i termini relativi agli adempimenti tributari sono sospesi.
Lo prevede la Legge di Bilancio 2022 dopo l’approvazione dell’emendamento presentato da Andrea de Bertoldi (Fratelli d’Italia) e sostenuto da Confprofessioni.
La nuova norma prevede che, in caso di ricovero per grave malattia o infortunio o intervento chirurgico, cure domiciliari sostitutive del ricovero ospedaliero, che comportino un’inabilità temporanea all’esercizio dell’attività professionale, al professionista e al cliente non sarà attribuita alcuna responsabilità per la scadenza dei termini a favore della Pubblica Amministrazione per l’adempimento di una prestazione nei 60 giorni successivi al verificarsi dell’evento. Lo stesso vale in caso di parto prematuro o interruzione di gravidanza, ma per 30 giorni.
termini relativi agli adempimenti sono sospesi dal giorno del ricovero in ospedale o di inizio delle cure domiciliari fino a 30 giorni dopo la dimissione dalla struttura sanitaria o la conclusione delle cure domiciliari.
In caso di decesso del professionista, i termini relativi agli adempimenti sono sospesi per 6 mesi, a patto che, entro 30 giorni dal decesso, il cliente invii il mandato professionale alla PA.

Le norme si applicano anche quando l’esercizio della professione avviene in forma associata o societaria, se il numero complessivo dei professionisti associati o dei soci è inferiore a 3 o il professionista è nominativamente responsabile dello svolgimento dell’incarico professionale.
La PA potrà richiedere alle ASL l’effettuazione di visite di controllo nei confronti di coloro che richiedono l’applicazione della sospensione degli adempimenti.
Chi beneficia della sospensione sulla base di una falsa dichiarazione o attestazione, è punito con una sanzione pecuniaria da 2.500 a 7.750 euro e con l’arresto da sei mesi a due anni; per ogni altra violazione della disciplina è prevista una sanzione pecuniaria da 250 a 2.500 euro. Le stesse sanzioni si applicano anche nei confronti di chi favorisce il compimento di quegli illeciti.

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