CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO IN ASSENZA DI PERMESSO DI COSTRUIRE

ECCO LE SANZIONI PREVISTE

In merito alla vicenda che ha visto il proprietario di un locale sottotetto trasformare, in assenza di permesso di costruire, l’immobile in un appartamento e l’accertamento della Polizia Municipale, il proprietario è stato condannato in primo grado alla pena di 10 giorni di arresto e 5.600 euro di ammenda.

Successivamente la Corte di Appello ha confermato la sanzione penale come previsto dall’art. 44 lettera b) del D.P.R. 380/2001:
È previsto l’arresto fino a 2 anni e l’ammenda da 5.164 a 51.645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l’ordine di sospensione.

Il trasgressore proponeva dunque ricorso in Cassazione. Secondo il ricorrente non vi sarebbe alcuna certezza circa l’utilizzo «certo, effettivo e concreto» dell’immobile, così come modificato.

La Corte di Cassazione con la sentenza n.36563/2016 ha richiamato l’art. 23-ter comma 1 del dpr 380/2001, secondo cui:
salva diversa previsione da parte delle leggi regionali, costituisce mutamento rilevante della destinazione d’uso ogni forma di utilizzo dell’immobile o della singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall’esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l’assegnazione dell’immobile o dell’unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale tra: residenziale; turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale.

L’accertamento del cambio di destinazione d’uso per difformità totale rispetto al titolo abilitativo dev’essere effettuato sulla base dell’individuazione di elementi univocamente significativi, propri del diverso uso cui l’opera è destinata e non coerenti con l’originaria destinazione della medesima (sottotetto in un condominio).
In tal caso la difformità totale è risultata inequivocabile in quanto sono state rilevate le seguenti opere:
· suddivisione del locale in più ambienti (compreso il bagno);
· creazione di una parete in cartongesso;
· nuovo arredamento;
· installazione di radiatori, prese per corrente, televisive e punti luce, nonché di porta blindata e videocitofono.

A riconferma del cambio di destinazione d’uso vi è inoltre il canone locatizio dell’immobile pari a 250 euro per 40 m², eccessivo e fuori mercato, se riferito ad un mero locale di servizio.
Pertanto la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza dei primi due gradi di giudizio condannando il proprietario del sottotetto (divenuto appartamento) alla pena di 10 giorni di arresto e 5.600 euro di ammenda.

Si allega la Sentenza.

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