Superbonus, sarà sufficiente la CILA e non verrà richiesto lo stato legittimo degli immobili
Il nuovo Decreto Semplificazioni, in fase di definizione, sembra spianare la strada al Superbonus. Le modifiche proposte in una bozza circolata negli ultimi giorni potrebbero imprimere un’accelerazione a tutti i lavori e, in particolare, agli interventi in condominio dove, nonostante il forte interesse, i lavori in molti casi stentano a decollare.
Si tratta di una difficoltà riscontrata da tanti tecnici che hanno risposto al sondaggio di Edilportale: a fronte di tante richieste di informazioni, in pochi casi le intenzioni si sono tradotte in realtà.
Superbonus, interventi con CILA
Secondo il testo, gli interventi agevolati con il Superbonus saranno considerati manutenzioni straordinarie e potranno essere realizzati con una Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). Questa semplificazione non potrà essere applicata agli interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione.
La precisazione sulla tipologia di intervento e sul titolo abilitativo richiesto velocizzerà le pratiche e, di conseguenza, l’apertura dei cantieri. Chi intende realizzare i lavori non si troverà di fronte a valutazioni discrezionali degli Sportelli unici dell’edilizia che, in determinati casi, potrebbero ritenere gli interventi invasivi e richiedere la SCIA.
Superbonus, scompare lo stato legittimo degli immobili
La CILA dovrà attestare gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione. Per gli immobili più datati, sarà sufficiente attestare che la costruzione dell’edificio è stata ultimata prima del 1° settembre 1967.
Non dovrà più essere attestato lo stato legittimo dell’immobile. Si tratta di una novità dirompente, che sbloccherà i lavori nei condomìni. Inizialmente, per poter usufruire del Superbonus, tutto l’edificio doveva risultare in regola, anche i singoli appartamenti, Al momento è richiesta la regolarità delle parti comuni, ma può capitare che l’intervento illegittimo, realizzato da uno dei proprietari, ad esempio una veranda, coinvolga tali parti comuni. Se le novità proposte dalla bozza entreranno in vigore, i tecnici non dovranno accertare la regolarità dei lavori eventualmente eseguiti dopo la realizzazione dell’immobile, con un notevole risparmio di tempo.
Per fugare i dubbi sulla possibilità che l’utilizzo della CILA si traduca in una sanatoria di fatto, il Decreto prevede che “resta impregiudicata ogni valutazione circa la legittimità dell’immobile oggetto di intervento”. Questo significa che eventuali irregolarità potranno essere segnalate nelle sedi opportune, ma non sarà il tecnico a doverle accertare preventivamente.
Secondo la bozza, il Superbonus potrà essere revocato per:
– mancata presentazione della CILA;
– interventi realizzati in difformità dalla CILA;
– assenza dell’attestazione del titolo abilitativo o dell’epoca di realizzazione dell’edificio;
– dichiarazioni mendaci.
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